Pensieri

"Oh! Fortunato me stesso se posso abbandonarmi e riposare nel tuo Sacro Costato, in quella bella ferita d’amore che emana fiamme di carità ed incendia i cuori ad ogni istante".

"Oh! Cuore Amorosissimo del mio Gesù, per me squarciato dalla lancia di Longino, è proprio quella tua gran ferita di amore che mi accresce la fede, la speranza e mi accende di santa carità. Ed io in essa mi rifugio, in essa mi nascondo e mi inabisso; essa sarà la mia salvezza. Nascosto entro il Cuore tuo, da esso compreso, oh! io non potrò perdermi: io mi salverò: io sarò dolce vittima dell’amore al Sacro Cuore, morrò consumato di amore per esso [...]. Al tuo Cuore ricorro come a sicuro asilo, nel tuo Cuore io mi nascondo; l’esule quivi trova il suo asilo sicuro, quivi il suo dolce nido, il nido d’amore".

"Procurerò comunicare a tutti l’abbondanza dell’amore che Gesù NS ci porta, affinché tutti lo amino e nessuno l’offenda".

"Sono Sacerdote tuo, ma io voglio essere Sacerdote tuo santo che zeli l'amor tuo, la salute delle anime, pecorelle, che Tu mi affiderai".

Don Eustachio Montemurro

Thursday, 04 April 2024 11:51

PER SUGGELLARE IL SUO RICORDO...

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Madre Pierfranca 
(28 luglio 1931 - 13 marzo 2024)

È difficile in questa circostanza parlare di Madre Pierfranca: i tempi di una Liturgia eucaristica sono ristretti per farlo. Vogliamo, tuttavia, dedicarle brevi parole per suggellare il suo ricordo.

Madre Pierfranca, al secolo Lucia Crobe, è nata nel 1931 a Seneghe e a 23 anni è entrata in Congregazione. Dopo la formazione iniziale emette i primi voti nel 1957 e poi quelli perpetui nel 1963.

Applicata agli studi superiori e poi universitari, consegue la Laurea in Lettere classiche e, a poca distanza di tempo, anche la Licenza in Diritto canonico. Nel servizio alla Congregazione nelle diverse Comunità, dal 1960 al 1977, svolge diversi incarichi, innanzitutto nell'insegnamento nella Scuola Elementare, prima e, successivamente, nella Scuola Media, affiancando anche quelli di Consigliera provinciale e di Direttrice delle Iuniori.

Gioviale e sempre disponibile, è passata accanto agli alunni come una figura di grande spessore professionale e di una forte carica di umanità. Ha dovuto, però, lasciare questi incarichi per un servizio più diretto alla Congregazione: quello di Consigliera generale nel sessennio ’77- ’83, al cui termine, il nuovo Capitolo la eleggerà Superiora generale.

Per la sua apertura di mente e di cuore e il forte desiderio di rispondere alle esigenze della Chiesa in terre di missione, durante il suo mandato di Superiora Generale, la Congregazione si è aperta alla missione in Ecuador, nelle Filippine, in Albania, Brasile e Indonesia. Altro evento particolare è quello dell’avvio dell'Associazione Laicale “Sacro Costato” e poi, ancora più importante, quello dell’apertura dell’Inchiesta diocesana della Causa di Canonizzazione del nostro Fondatore don Eustachio Montemurro, quindi la pubblicazione dei suoi scritti, il recupero dei luoghi legati alla sua vita e tante altre iniziative che lo riguardano

Durante tutto il suo governo ha curato al massimo la formazione, preoccupandosi di aiutare tutte: le Superiore nel loro incarico di guida, offrendo i dovuti strumenti di lavoro, convocando esperti di vita spirituale e di animazione di vita comunitaria; le sorelle più mature con corsi di aggiornamento a livello professionale e religioso, facendo, inoltre, conseguire titoli accademici per uno specifico servizio nelle nostre scuole.

Non ha trascurato l’attenzione alle più giovani, perché si consolidassero nella formazione iniziale e giungessero a pronunciare un sì per sempre nella propria adesione a Cristo. Non si è risparmiata di prodigare la sua attenzione sempre a tutte, con un tocco fortemente personale riversato nelle numerose Lettere circolari.

Spronava ad

  • elevare lo sguardo sempre più in alto per fissarlo nel costato squarciato di Cristo,
  • amare senza misura il Signore e in lui i fratelli,
  • vivere con radicalità le esigenze della vita religiosa,
  • incarnare il nostro carisma nell'impegno di offrire a Cristo il proprio amore con un di più quotidiano per riparare i vuoti di amore del mondo odierno.

Dopo il generalato è stata nella Casa di Esercizi Spirituali di Roma-Ottavia e, come guida della Comunità, si è posta al fianco di ogni sorella, nella semplicità del suo stile e dimentica dell’elevatezza dei suoi precedenti incarichi.

Quando l’età avanzata ha incominciato a far sentire il suo peso, è stata trasferita a Castel Gandolfo: qui, vivendo nella sua più naturale spontaneità, ha speso il suo bagaglio di esperienze aiutando le sorelle giovani con incontri personali, in cui dava consigli, suggerimenti, additando modi per un cammino personale sempre più generoso, e quelle anziane, incoraggiandole ad accogliere sofferenze e sacrifici per offrirli al Signore come su di una scalata di santità.

In questi ultimi giorni di vita, sebbene con un flebile filo di voce, ha spesso ripetuto di amare la Congregazione, di accettare la volontà di Dio e di avere per ciascuna sorella un particolare pensiero da rivolgere al Signore.

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A te, carissima Madre, continuiamo ad affidarci. Dal Cielo, dove stai godendo della gioia dei beati e dove, abbracciata dalla benevolenza di Dio Padre, contempli il volto del Cristo, suo Figlio, tieni fisso il cuore e lo sguardo su di noi.

Aiutaci, ti preghiamo,

  • a camminare con fedeltà sui sentieri del Signore,
  • a consegnarci ogni giorno a Lui,
  • a vivere secondo il carisma ereditato da Padre Fondatore,
  • a servire la Chiesa, la Congregazione e i fratelli tutti con l’amore che Dio ha messo nei nostri cuori e che tu ci hai sempre additato.

Per te ogni nostra preghiera e il ricordo che il tempo non cancellerà mai.

Grazie, Madre Pierfranca, ti ripetono oggi tutte le Missionarie del Sacro Costato.

ADP

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