Pensieri

"Oh! Fortunato me stesso se posso abbandonarmi e riposare nel tuo Sacro Costato, in quella bella ferita d’amore che emana fiamme di carità ed incendia i cuori ad ogni istante".

"Oh! Cuore Amorosissimo del mio Gesù, per me squarciato dalla lancia di Longino, è proprio quella tua gran ferita di amore che mi accresce la fede, la speranza e mi accende di santa carità. Ed io in essa mi rifugio, in essa mi nascondo e mi inabisso; essa sarà la mia salvezza. Nascosto entro il Cuore tuo, da esso compreso, oh! io non potrò perdermi: io mi salverò: io sarò dolce vittima dell’amore al Sacro Cuore, morrò consumato di amore per esso [...]. Al tuo Cuore ricorro come a sicuro asilo, nel tuo Cuore io mi nascondo; l’esule quivi trova il suo asilo sicuro, quivi il suo dolce nido, il nido d’amore".

"Procurerò comunicare a tutti l’abbondanza dell’amore che Gesù NS ci porta, affinché tutti lo amino e nessuno l’offenda".

"Sono Sacerdote tuo, ma io voglio essere Sacerdote tuo santo che zeli l'amor tuo, la salute delle anime, pecorelle, che Tu mi affiderai".

Don Eustachio Montemurro

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Venerdì, 15 Settembre 2023 18:23

GMG A LISBONA 2-6 agosto 2023

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“Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39).

Questo versetto del Vangelo di Luca è stato scelto come tema della Giornata Mondiale della Gioventù 2023. È un versetto che ci invita a riflettere e a mettere in cammino la nostra vita di fede. Una frase molta bella da dire e da ascoltare, ma difficile da mettere in pratica, perché spesso ci lasciamo prendere dai nostri piccoli problemi, oppure non diamo il primato a Dio, perché a volte temiamo che Egli ci chieda sacrifici. «Ma… non avere paura di avventurarti sulla strada dell’affidarti, perché in ogni passo del tuo cammino ci sono sempre i passi di una Persona che non ti lascia mai sola. Lui ti dà forza quando il tuo coraggio vien meno e tutto sembra precipitare». Questa voce mi ha spinto ad avventurarmi verso la GMG.

L’invito del parroco a partecipare alla GMG di Lisbona, nei giorni 2 - 6 agosto, in un primo momento mi ha fatto riflettere sulle possibili difficoltà, ma poi è emersa la voglia di partire “in fretta”, anche se permanevano in me preoccupazione e timore. Il grande desiderio di vivere questa bellissima esperienza con gli altri giovani, condividendo il loro cammino di fede, ha superato ogni titubanza.

Il 1° agosto, alle  ore 18:00, siamo partiti da Canino con Don Luca Fratini, il parroco di Canino, e una ragazza della mia parrocchia. Ci siamo uniti agli altri gruppi di giovani della Diocesi di Viterbo e a tutti i giovani del Lazio. Sistemati in 25 pullman, ci siamo imbarcati a Civitavecchia.

Ero molto emozionata. Non appena ho visto da lontano la nave con su scritto Barcellona, mi sembrava di vivere un sogno, il cuore pulsava forte per la pienezza della gioia, mettendo in fuga ogni timore e preoccupazione avuti in precedenza. Una marea di giovani felici e la bellezza del mare con tante navi ha suscitato in me una serie di sentimenti quasi indefinibili: commozione mista a felicità incontenibile.

È stato un lungo viaggio, una notte e un giorno, ma mi è rimasto nel cuore soprattutto il clima di unità, di fraternità e di amicizia che si è creato fra tutti noi nella Celebrazione Eucaristia e nel Sacramento penitenziale, celebrati in mezzo al mare; un tempo molto prezioso e indimenticabile. Mi ha fatto pensare all’arca di Noè. Come lui andava verso la salvezza, così anche noi, uniti nella stessa “barca”, viaggiavamo per sperimentare la salvezza e l'amore di Dio.

Nel pomeriggio del 2 agosto siamo arrivati a Barcellona. Il 3 agosto, verso mezzogiorno, siamo giunti alla casa della nostra mamma Maria di Fatima. Il viaggio, durato una notte, mi ha fatto ricordare quello dei magi, in particolare Matteo 2, 9-10, contemplato negli Esercizi spirituali una settimana prima della partenza: «Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella provarono una gioia grandissima». Questi versetti del Vangelo, penetrati in me in modo molto forte, mi hanno consegnato il seguente messaggio spirituale: «Tu vai e cammini seguendo la stella che brilla dentro il tuo cuore, ti guiderà lungo il tuo percorso verso la GMG a Lisbona. Non aver paura perché Io sarò al tuo fianco per proteggerti».  Ho capito che lì c’era una Persona che mi chiamava e mi aspettava per poter scoprire e vivere, insieme ad altri giovani venuti da tutto il mondo, il valore della vita alla sua presenza, nelle varie esperienze di ognuno. Realmente ho vissuto, lungo questo pellegrinaggio, gesti d’amore, sorrisi, segni di fraternità e di amicizia. Questa è la bellezza, questa è la gioia dello stare insieme, perché tutti ci sentiamo abitati dall’amore di Dio.

A Fatima, con tutta quella gioia traboccante della folla, sentivo profondamente la dolcezza di essere nella casa di Maria. «Ave o Maria, sotto il tuo mantello lascio le intenzioni del mio cuore che non so spiegare con le parole, e tutte le persone che hanno sostenuto il nostro viaggio con la preghiera e con l’affetto». Abbiamo celebrato l’Eucaristia nella Basilica della SS.ma Trinità, al termine della quale, guidati da Suor Lucia, abbiamo avuto anche la possibilità di visitare la casa dei tre pastorelli, le tombe di Lucia, Giacinta e Francesco.

In seguito abbiamo raggiunto la piazza dove sventolavano i colori di tutte le bandiere del mondo, per la recita del Santo Rosario insieme con tutti i pellegrini. Ci sentivamo uniti sotto la protezione della Madonna e avvolti dalla sua tenerezza. È seguita la fiaccolata con il Santissimo Sacramento per tutta la piazza.

Tutti noi del Lazio ci siamo fermati a Fatima una notte. La mattina seguente abbiamo vissuto l’emozione molto forte della Celebrazione della Santa Messa all’aperto sotto gli alberi degli ulivi, presso il convento “Silenziosi operai della Croce”. Eravamo molto raccolti ed emozionati, ci sembrava di rivivere l’agonia di Gesù nell’Orto degli Ulivi. È stato veramente un momento di grazia.

Siamo poi partiti alla volta di Lisbona per l’incontro con il Santo Padre, per la via Crucis il venerdì, la veglia di preghiera il sabato e la Messa di chiusura la domenica.

È bello ricordare, consapevoli che le belle esperienze ci fanno crescere, ridestano la nostra inquietudine interiore che non ci permette di fermarci, ma ci spinge a lanciarci ogni giorno alla ricerca del vero tesoro. Ritengo che queste belle esperienze siano momenti preziosi in cui ho incontrato Dio e persone che mi hanno donato gioia e soprattutto possibilità di conoscenza reciproca.

Ricorderò sempre in particolare la notte del 5 agosto nella quale si è svolta la veglia di preghiera insieme con Papa Francesco a Campo de Praga. Pur essendoci migliaia di giovani di tutto il mondo è calato un grande silenzio che è stato per me come un miracolo. Sappiamo bene quanto sia difficile fare silenzio nella nostra vita quotidiana, anche con poche persone. Ma quella notte abbiamo sperimentato un grandissimo silenzio, si sentiva solo il mormorio leggero del vento “appena svegliato” che rinfrescava l’anima e il cuore, infondendovi tanta serenità. Sembrava di stare in paradiso. Questo tempo mi ha dato tanta gioia e ho capito che Lui viene a trovare ogni persona che lo cerca quando le altre voci tacciono. È vero che le cose belle e preziose richiedono fatica, ma ne vale la pena affrontarla, perché quello che ci regalano è molto superiore.

La GMG di Lisbona si è conclusa, ma le varie esperienze di amicizia, di fraternità e soprattutto di incontro con Dio nella preghiera e nell’Eucaristia sono rimasti nella storia della vita di ciascuno di noi. Sono esperienze che ci spingono a evangelizzare con la nostra presenza, col sorriso, con l’accogliere ognuno con rispetto e sincerità. Forse il poco che diamo vale molto per chi lo riceve. “Non avere paura”, lasciamoci guidare dallo Spirito di Cristo, che trasforma la nostra vita e ci rende testimoni credibili e gioiosi, come Maria.

E la nostra voce correrà!
Alziamo le braccia, in fretta si va.
Con Gesù non siamo soli mai.
Mai più smetteremo di amar.

Così recita il ritornello dell’inno della GMG che ci ha accompagnato in questi giorni. La parola del Santo Padre ci dovrà accompagnare nella vita: 

«Camminare e, se si cade, rialzarsi; camminare con una meta; allenarsi tutti i giorni nella vita. Nella vita, nulla è gratis, tutto si paga. Solo una cosa è gratis: l’amore di Gesù! Quindi, con questo gratis che abbiamo – l’amore di Gesù – e con la voglia di camminare, camminiamo nella speranza, guardiamo alle nostre radici e andiamo avanti, senza paura. Non abbiate paura. Grazie! Ciao!» (Papa Francesco durante la veglia).

Suor Eviana Seran Hoar
Comunità di Canino